Avviamento alla filosofia salutare
Le attività protreptiche
Nell’ambito del primo livellodelle attività dell’Associazione Igea, si svolgono diverse azioni di tipo protreptico aventi il fine di convertire l’anima alla vita filosofico-salutare, nella quale si compie l’ascesi al bene, alla pienezza dell’essere vero e beato.
1) Insegnamento esortativo alla filosofia.
In questa sezione si svolgono insegnamenti di carattere unitario e sintetico che trattano tutti i temi protreptici tradizionali al fine di costituire nell’anima la retta disposizione filosofica, l’unica che gli renderà possibile realizzare la sua essenza e portare a compimento la natura dell’uomo, attingendo al bene e alla beatitudine finale a cui egli è naturalmente inclinato.
Attraverso la lettura e il commento dei testi protreptici, sviluppando un dialogo oggettivo ed una esortazione soggettiva, ciascun partecipante è condotto gradualmente a ordinare la sua ragione e la sua volontà al perseguimento del vero oggetto finale di ogni sua azione, l’unico bene a cui ogni attività deve tendere. La retta fruizione dell’azione protreptica dà ordine efficace alla ricerca della felicità, al fine di perseguire realmente ciò a cui ogni uomo aspira, la perfezione dell’essere vero, la sophia e la beatitudine completa e inalterabile che vi inerisce, il termine di tutta la vita dell’uomo.
2) Rettifica dei falsi indirizzi alla salute
Una seconda sezione delle attività protreptiche riguarda la trattazione critica di tutto ciò che impropriamente si presenta come attività volta alla salute, in tutte le sue forme e gradi. Un insegnamento opportuno tratta della filosofia, della scienza e della medicina, così come delle varie attività che si propongono come terapeutiche nei confronti dell’anima o del corpo. A partire da una retta comprensione di ciò che costituisce il vero bene per l‘uomo e di che cosa sia per esso l’autentica salute, si svolge un esame del processo di degrado della Divina Filosofia originale fino alla sua profanazione avvenuta nella modernità.
La costituzione della falsa filosofia di carattere umano, completamente distolta dal bene, viene esaminata con funzione riordinante. Il partecipante comprenderà la vera natura delle filosofie moderne e postmoderne, così come degli studi filosofici universitari, del revival della filosofia antica e del counseling filosofico, una serie di parodie e di imitazioni ingannevoli che sviano dall’autentica via filosofica. Delle false filosofie vengono rettificati tutti gli indirizzi volti alla profanazione e alla volgarizzazione della filosofia, che trattano della via filosofica come un oggetto di accesso immediato e disponibile all’individuo comune e non convertito, negando la necessaria costituzione dell’anima secondo l’accordo con l’essere divino. In questo stesso contesto vengono chiarite le nozioni di religione, di mistero, di iniziazione, di esoterismo, ecc., perché possano essere adeguatamente compresi tutti gli elementi che rendono possibile l’avvio di un’adeguata vita filosofica, che conduce, attraverso un’ordinata disciplina, alla vera sapienza-salute.
Un’attenzione precisa viene dedicata anche alla degenerazione della scienza tradizionale misterica e iniziatica, mitica e simbolica, una scienza dal carattere analogico e anagogico che è stata sostituita da una scienza che ne costituisce la parodia di carattere diabolico e catagogico. Dalla scienza moderna e ancor più da quella postmoderna, derivano anche la psicologia e la psichiatria moderne e le relative false psicoterapie, queste ultime sono fatte oggetto di esame per mettere in luce il capovolgimento della vera cura dell’anima. Un’ultima trattazione critica viene rivolta al degrado della medicina, alla costituzione della medicina moderna e postmoderna e a tutte le false medicine, parodie dell’autentica medicina, che volgono l’uomo al “benessere”, la negazione completa dell’essere nel vero, della sophia e della beatitudo.
Nella critica approfondita, nella revisione e nella rettificazione di tutto ciò che non costituisce propriamente un indirizzo salutare autentico, vengono comparati gli elementi retti a quelli deviati, dal confronto emergono con evidenza, l’errore, l’inganno e i fini negativi caratteristici delle molteplici proposte profane che oggi sviano dal bene.
L’uomo deve sapere cosa sono l’autentica religione e la relativa iniziazione, cosa sono la vera filosofia e la filosofia medica integrale religiosa, inoltre deve avere presente che cosa è la vera scienza, e allo stesso tempo, cosa è l’autentica psicoterapia. In questo modo la persona può acquisire tutti gli elementi fondamentali relativi alla conoscenza della natura del bene dell’uomo, del suo fine ultimo e della via che conduce alla sua realizzazione. Solo quando l’anima avrà acquisito con sufficiente costanza e stabilità uno spirito filosofico e religioso tradizionale, potrà disporsi in modo retto alla via che conduce a sapienza, affinché possa liberarsi dai mali che la affliggono.
Un’incerta e confusa sensibilità filosofica, psicologica o salutistica, caratterizzata da opinioni confuse, conflittuali e incoerenti sul fine di bene dell’uomo, miste a convinzioni errate su ciò che costituisce veramente la sua salute autentica, non consentiranno mai all’anima di dare avvio correttamente al suo risanamento, perciò l’attività protreptica che ricostituisce l’adeguata visione del bene, del vero, della salute e la retta disposizione verso di essi, deve condurre l’anima ad aderire completamente all’obiettivo mostrato.
Ogni uomo deve acquisire una precisa consapevolezza: la sapienza, la beatitudine, la salute vanno conquistate, perciò è necessario che ciascuno proceda attivamente, assuma un regime di vita personalizzato, adatto alle sue condizioni specifiche finalizzate ad ottenere la salute autentica.
Senza il mutamento delle condizioni di vita, specialmente senza la rimozione degli errori, delle opinioni e dei giudizi che producono la sofferenza e la soggezione al male, nessun risanamento è possibile. Il retto compimento dell’azione orientativa e dell’avviamento fondamentale alla filosofia, può dirsi compiuto quando la persona procede all’attuazione pratica di quanto appreso dall’insegnamento protreptico iniziale.
3) Introduzione alle pratiche filosofiche salutari basilari
In questa sezione dell’attività protreptica vengono impartiti insegnamenti, disposte discipline ed effettuate consulenze per avviare il riordino iniziale dello stato psicofisico dell’aspirante, in modo tale che egli possa superare gli impedimenti elementari che rendono problematica la costituzione della persona nella vita filosofica salutare. Ogni partecipante può seguire un insegnamento generale e inoltre ricevere consigli particolari relativi al suo stato psico-vitale-umorale, così può dare inizio alla conoscenza della costituzione della sua persona, per accogliere consigli preliminari sul regime di igiene filosofica elementare che permettono di superare eventuali grossolani squilibri e debolezze, che potrebbero rendere estremamente difficoltoso, se non impossibile, un itinerario filosofico adeguato.
Il primo obiettivo che la persona si deve porre lungo la via di salute è la temperanza, perciò ciascuno viene messo in condizione di conoscere essenzialmente se stesso, ma anche di comprendere la sua persona, la sua maschera, nelle specifiche determinazioni psichiche e fisiche, affinché il praticante possa prendere atto, dal principio dello stato in cui versano se stesso la sua persona.
Questi elementi sono essenziali e occorre tenerne conto dovutamente per intraprendere adeguatamente la vita ordinata al bene. I colloqui che vengono svolti in questa sezione preliminare riguardano lo stato generale dell’anima, per definire le qualità psichiche necessarie e il loro stato di equilibrio, in funzione della disciplina filosofica. Inoltre viene esaminato il potenziale vitale della persona e lo stato in cui versa il suo temperamento umorale, perché per intraprendere un’equilibrata disciplina morale devono essere ricercate la euexia e la eukrasia, in funzione della isonomia e della simmetria della costituzione corporea.
Ogni persona riceve dunque consigli igienici filosofici elementari per avviare la disciplina della temperanza, potrà così costituire le condizioni di equilibrio e purità umorale del corpo, ristabilire il suo potenziale vitale ed attuare un primo stato di serenità dell’anima in rapporto alla vita corporea.
Le indicazioni che la persona riceve hanno un carattere individuale e sono esclusivamente finalizzate a fornire le basi pratiche dell’igiene psichica e morale, per avviare una vita filosofica salutare ordinata al sommo bene, la sapienza-salute, termine ultimo di ogni azione, nel quale si fruisce la perfetta felicità a cui ogni singolo uomo aspira.
Una volta che è stato ottenuto un riequilibrio e un ristabilimento della costituzione umorale, vitale ed anche psichica del soggetto, la persona potrà avanzare in maniera precisa, e con il dovuto favore, nell’ordinata via filosofica, in vista dell’ottenimento del fine di salute. La conduzione filosofica iniziale della persona, al fine della realizzazione di sapienza, in questa fase è integrata da una serie di insegnamenti distinti in moduli di igiene filosofica generale, che riguardano: la costituzione psico- vitale-umorale della persona, il regime di igiene filosofico generale, le sezioni dell’igiene filosofica e il ripristino dello stato elementare della costituzione psico-vitale-umorale. Inoltre, in questa fase viene costituita la capacità di autoesame, per la quale ciascuna persona può effettuare una valutazione completa delle sue condizioni, affinché possa realizzare quella elementare salute relativa del corpo che favorisce la risoluzione delle passioni e degli errori dell’anima, in vista dell’autentica felicità.
4) Consulenza filosofica e direzione spirituale
In questa ultima sezione delle attività protreptiche la persona, già avviata alla risoluzione della sua sofferenza psichica, morale ed esistenziale, è introdotta al ricevimento di un’ampia e completa direzione filosofica tradizionale.
A partire dai fondamenti filosofici della tradizione divina pitagorico-platonica, l’aspirante avvia una pratica di elementare discenza filosofica, fondata sul dialogo soggettivo di carattere catartico e convertivo, con lo scopo di ricostituire l’adeguata misura dei processi razionali, volitivi e morali e dunque anche per ridefinire la condotta sociale e civile in funzione dell’attuazione del vero bene.
Affinché si approssimi alla filosofia, l’uomo è aiutato a ritrovare e a ricostituire con ordine la sua naturale disposizione filosofica, in modo che possa efficacemente emergere dall’inquietudine esistenziale, dalla solitudine, dall’angoscia e da varie altre problematiche connesse alle condizione umana, le quali hanno un carattere esclusivamente ontologico e spirituale, perciò possono essere trattate solo in un contesto e in una dimensione religiosa e filosofica.
L’accompagnamento filosofico tradizionale è fondato sull’adeguata concezione dell’uomo, secondo la visione della hvmanitas classica, perciò nel dialogo vengono affrontate varie questioni che ineriscono alle alterazioni dell’espressione dell’umanità del soggetto, alterazioni che si traducono in problemi esistenziali e in istanze spirituali e religiose distorte.
L’accompagnatore indica il fine stesso di perfezione che la dignità umana comporta, l’approccio alla realizzazione dell’uomo trascende ogni atto profano, presente nelle moderne psicoterapie o nelle consulenze filosofiche non tradizionali.
Un soggetto che presenta problemi di definizione della sua identità spirituale o della sua esistenza religiosa, un uomo che ricerca con una certa inquietudine verità profonde e che vaga nell’erranza o nella sofferenza, relativamente a questi elementi, non può essere considerato “sano”, come accade in determinati ambienti irregolari. L’inquietudine, l’incertezza, il vuoto ontologico denotano proprio una mancanza della fruizione dell’essere, della statuizione dell’anima nel vero, una privazione della beatitudine e dunque, più chiaramente, una mancanza di salute, una salute che moltissimi uomini oggi cercano invano, perché ingannati da falsi indirizzi salutari filosofici, psicologici o medici, i quali non avendo natura religiosa non possono risolvere la pena di esistere, che ormai ha raggiunto la sua radicalità nell’uomo contemporaneo.
L’attività che si svolge in questa sezione della fase protreptica tratta il disagio, più o meno profondo, che l’individuo nichilistico postmoderno, che costituisce la società ultima, prova nella sua esperienza esistenziale quotidiana. Il disagio è dovuto all’alienazione, più o meno completa, dell’anima dalla realtà e dunque anche ad una mancanza, più o meno accentuata, dell’attività secondo la sua natura essenziale, l’intelletto. In definitiva è la pena, la privazione della sophia e della beatitudine originale la causa di ogni problema di disagio esistenziale, di sofferenza psichica, di deviazione morale e sociale. Pertanto è solo il recupero dell’anima alla retta vita filosofica che rende possibile la soluzione di ogni sua pena, fino a restituirla al suo vero bene incorruttibile, quiete beta nell’essere vero.
Ne deriva che solo il sapiente o il filosofo esperto nella via filosofica può trattare l’anima nel modo dovuto, egli è l’unico che ha scienza perfetta della natura dell’anima, conosce la vera psicologia e perciò sa disporre la mistagogia liberatoria e dirigere l’iniziazione al bene.
La psyches therapeia filosofico-religiosa costituita dal Dio Apollo, può essere praticata solo da filosofi religiosi che rispettano la regolarità tradizionale. Perciò la cura dell’anima non può essere svolta da “laureati” profani in filosofia o da altri sedicenti “esperti” o “consulenti filosofici”, i quali non hanno alcuna competenza relativamente al termine finale a cui l’anima è destinata, un termine che ha un carattere rigorosamente religioso, trascendente e divino, la cui realizzazione richiede una direzione di carattere ieratico, mistagogico e spirituale preciso. Chi dirige spiritualmente l’anima e l’accompagna nella vita filosofica è chiamato immediatamente a convertire l’anima, nel modo migliore possibile, al fine di sottrarla dall’errore, dall’inganno, dall’illusione da ogni deviazione, sia esso di carattere spiritualista, psicologista o salutista. Ogni chimera mantiene l’anima nell’inquietudine, nella pena, nella sofferenza, perciò all’anima deve essere fornita una verità certa, trasmessa da una tradizione divina autentica, da cui deriva una disciplina psicoterapeutica consolidata da millenni di esperienza. L’aspirante non può seguire le opinioni umane e profane di enti e individui che sorgono oggi con tanta facilità, egli deve fare ogni cosa per integrarsi nella tradizione al fine di risolvere, in maniera definitiva, ogni sua soggezione a ciò che non è secondo la sua natura. Ma la tradizione chiede conversione, rinuncia al falso amor proprio e alla identità titanica, feticci esaltati dai falsi curatori di anime. Solo con l’autentica soluzione della superbia l’anima potrà finalmente orientarsi alla sapienza-salute a cui tutto il suo essere tende, risolvendo il disordine e la disperazione nella quale ora versa