
Christoph Horn
“La filosofia non è già un’arte atta a procacciarsi il favore del popolo e di cui si possa fare ostentazione: essa non consiste nelle parole, ma nelle azioni”: in questo brano di Seneca sembra concentrato in modo paradigmatico il valore essenziale della filosofia nel mondo antico. Essa rappresenta una scelta esistenziale totalizzante, cui nulla sfugge e da cui nulla resta escluso. È insomma una vera e propria “arte della vita”, pensata, scritta e praticata per garantire il raggiungimento della felicità, non per imbastire su di essa vuoti discorsi. Alla luce di questa particolare e privilegiata lente interpretativa – in continuità e insieme in confronto con le riflessioni di Pierre Hadot – Christoph Horn rilegge l’intero panorama della filosofia morale greca e romana, soffermandosi su concetti fondamentali come felicità, virtù, piacere, desiderio, passione, volontà. La sua analisi, in più punti capace di suscitare l’interesse del lettore e di spingerlo verso testi e contesti antichi di notevole spessore teorico, non si sottrae inoltre al compito di individuare le linee di continuità o discontinuità tra etica antica ed etica moderna, nella convinzione di fondo che proprio il messaggio antico sappia e possa, ancora oggi, stabilire un contatto con la quotidianità del nostro esistere e restituire alla condotta una vera direzione beatifica.