
Secondo la concezione religiosa tradizionale la salute, ovvero la
sal-vs, si costituisce nell’ente quando esso riceve l’ignizione-ustione, la
vstio,
vs, del Fuoco Divino, dell’intelletto-spirito, fino ad interessare anche il suo corpo, simboleggiato dal principio
sal-, sostanza costrittiva che struttura e fissa la forma intelligibile nella materia-corporea. L’ignizione di cui trattiamo equivale alla costituzione dell’ente esistente nell’Essere attraverso l’attività misurante dell’Intelletto Divino, del
Nous Ipostatico Universale, ovvero di Apollo inteso come Medico o anche come Geometra. La sostanza dell’Intelletto è ignea e dunque la sua immanenza in un dato ente è ignificante, mediante la costituzione della Sapienza nell’Intelletto, viene trasmessa la presenza del Vero all’anima, che così diventa completamente giusta, e al corpo, che viene reso completamente bello. Grazie a questa mediazione intellettiva il Fuoco Divino “arde”, “brucia” e “consuma” ogni elemento che nel composto umano non è conforme all’Essere, ogni smisuratezza e ogni disordine dell’anima e del corpo sensibile, quindi rimuove da essi ogni difformità rispetto alla Misura Divina trascendente dell’Uno-Bene, fino far partecipare ogni veicolo dell’ente temporale all’Essere stesso, dando loro immortalità e incorruttibilità. La perfetta salute equivale alla completa immanenza di Dio, tramite il Suo Spirito Divino, nell’ente, questa presenza pone in atto tutte le virtù, le potenze e le perfezioni inerenti all’essenza dell’uomo. Per giungere a tanto occorre separare l’anima dal corpo, dalla costrizione titanica, e poi liberare l’intelletto dall’anima, dall’illusione psichica, infine occorre risolvere l’intelletto in Dio, affinché esso lo ricolmi di Gloria, in modo tale che lo stesso intelletto sia poi il veicolo attraverso cui avviene la glorificazione dell’anima e del corpo e perciò dia costituzione alla vera salute e, con essa, alla liberazione da ogni male.
Il termine greco
hyghieia indica, ad un tempo, lo stato di liberazione conseguito dall’intelletto e la riattualizzazione della contemplazione metafisica immediata dell’Essere Divino, con la beatitudine perfetta inerente, questa contemplazione produce un preciso effetto nell’immanenza dell’anima e del corpo, la discesa in loro della Luce di Gloria e la loro sottrazione dal male e dalla morte. Questi sensi sono impliciti nella parola
hyghieia, la quale è formata dalla radice
vg-,
hyg-, prossima alla radice
avg-, presente anche in parole come
avges o
ojas. Questa radice definisce la sostanza gloriosa e spirituale dell’intelletto, la sua igneità eterea e luminosa, la sua vita divina sostanziale, la sua forza ontologica, con la quale regge l’anima e il corpo.
Hyghieia indica sia la potenza attiva dell’intelletto, inteso nella sua nudità, sia il suo stato rigenerato, la restituzione dell’intelletto liberato all’attualità operante della sua potenza di vita eterna. Non a caso Aristotele definisce
hyghieia l’attività contemplativa perfetta e, allo stesso tempo, dà lo stesso nome a
sophia, la sapienza, la potenza libera, pienamente in atto, dell’intelletto. La liberazione dell’intelletto comporta dunque la riattualizzazione della sua sostanza-potenza ignea,
hyghieia, e, allo stesso tempo, attiva l’ignizione dell’anima e del corpo, risolvendo ogni limite titanico dell’ente. L’ignizione completa dell’ente, data dalla perfetta intellettualizzazione-spiritualizzazione della corporeità, equivale alla
salvs–
hyghieia integrale dell’uomo.
L’intelletto reso
sanvs, cioè integro, unitario, e
salvvs, salvo, cioè svincolato, sottratto al male e alla costrizione titanica, è ristabilito nel suo stato normale e fruisce della perfetta beatitudine eterna, intrinseca alla sua natura. Questo stato dell’essenza intellettiva, con la quale si identifica l’essere individuale dell’uomo, non costituisce però il termine supremo della realizzazione filosofica della perfezione e della rigenerazione metafisica, ma consente comunque di attuare il completo dominio dell’intelletto sull’anima e sulla ragione, dopo aver ottenuto, mediante la ragione, il dominio sul senso corporeo. A seguito della rigenerazione intellettuale l’ente microcosmico, il misto psicofisico umano, riceve una rettificazione e un riordinamento che lo conformano alla Sapienza Divina ed instaurano in esso la simmetria e l’isonomia che sono il segno della presenza della Misura di Dio nell’immanenza della persona vivente glorificata.
Una volta riassunto il comando che gli spetta, l’intelletto dirige ogni veicolo della sua manifestazione e regola le facoltà dell’anima in modo tale che esse agiscano sempre secondo la Divina Proporzione, che è compiuta virtù, in questo modo tutta la persona esprime la giustizia perfetta. La
prvdentia, la
fortia e la
temperantia costituiscono le virtù dell’anima associata al corpo, ciascuna di esse rappresenta, nel piano psichico, la presenza divina e l’Ordine dell’Essere. Grazie al loro esercizio, nella compiuta
tranqvillitas animi, nell’assenza di ogni passione, viene attuata la giustizia, privata e pubblica, dalla quale procede la pace.
Nelle civiltà tradizionali greca e romana, sia il termine
hyghieia, che il termine
salvs, erano usati allo stesso modo per indicare la presenza del Governo di Dio o dell’Ordine Divino nella
polis o nella
civitas e, per analogia, nella psiche o nell’anima. Lo stato di
salvs, riferito alla persona umana, indica precisamente la presenza nell’anima del governo divino dell’animo-intelletto sapiente, mediante il quale viene costituita in essa l’immanenza della pace e della giustizia divine. La salute dell’anima è dunque costituita dal perfetto ordinamento delle sue facoltà all’intelligenza divina, una situazione che, esteriormente, si esprime nella giustizia perfetta dei suoi atti.
La salute pubblica è costituita invece dal governo del divino sapiente, o personalità analoga, ossia dalla reggenza dell’ordine politico e sociale da parte di colui il quale presenta l’intelletto divino in atto e rende presente la sua sapienza in ogni componente del corpo sociale. Mediante il governo del sapiente politico-medico, ogni anima individuale, o ente personale, è ordinato alla Provvidenza e alla Volontà Divina, in modo tale che consegua la compiuta
salvs e renda attuabile la
salvs pvblica. Mediante l’emissione della costituzione e delle leggi sacre il sapiente politico realizza l’immanenza dell’Ordine Divino in ogni grado del “corpo civile”, “ignificandolo” e “glorificandolo” completamente, grazie a questa azione, nella città e nel popolo, vengono statuite la pace e la giustizia perfette. Quando viene reso presente l’Ordine dell’Essere Divino in ogni piano della società e della persona, attraverso il governo dell’intelletto divino immanente, operante nel cuore del sapiente politico, si attua l’ignizione-glorificazione completa del “corpo” civile e personale e si realizza la pienezza della
salvs pubblica e privata.
Risulta chiaro dunque che l’uomo non è veramente sano se il suo intelletto non è in atto compiutamente, e perciò non dispone della sapienza divina, dalla quale procedono la sanità dell’anima e del corpo, la loro
sanitas, ossia la
sana-activitas, dipende dalla loro conformazione all’Ordine Divino. L’intelletto sapiente e beato instaura il Governo di Dio nell’anima e nel corpo, e dunque li illumina, li ignifica e li glorifica, divinizzando tutta la persona. Grazie a ciò l’uomo è interamente sanato, in lui si attua la presenza integrale della Provvidenza Divina e della Sua Benevolenza, mediante le quali esso esprime atti teofanici aventi fini purificanti e giustificanti l’intero Orbe.
(tratto da L.M.A. Viola,
Psyches Therapeia, vol. II)
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