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Insegnamenti e livelli operativi della disciplina della Scuola

Insegnamenti generali:

  • • Metafisica Integrale. Mitologia e Teologia ieratica, simbolica e dimostrativa. Sintemi Divini, Nomi, Virtù, Potenze degli Dei.
  • • Cosmologia Integrale. Angelologia e Demonologia – Anima  del Mondo e Scienze Cosmologiche – Le Leggi di analogia, corrispondenza, simpatia, ecc. La visione divina e animata del Mondo. La Luce della Natura e l’opera divina negli enti naturali.
  • • La natura della religione integrale. Ordine Divino, Provvidenza, Fato, Teodicea. Divinizzazione, rito, sacrificio, preghiera, inni, voti, ecc.
  • • L’Antropologia metafisica, filosofica e sacra. La Psicologia metafisica, filosofica e sacra. La Fisiologia metafisica, filosofica e sacra.

La dignificazione filosofico- medica:

• La catabasi dell’anima, la formazione dell’uomo naturale vivente. Lo stato di soggezione dell’anima alla natura titanica e la pena radicale.
• La conversione filosofica. L’anabasi e la via della sapienza-salute. Qualificazioni e discepolato nella prassi filosofica divina.
• La disciplina delle virtù. Le virtù naturali, morali, civili, catartiche, contemplative, ieratiche e teurgiche, esemplari.
• Le scienze del trivio, del quadrivio, la dialettica, la teologia, la epoptica. Le discipline generali dell’ascesi filosofica.
• I gradi della iniziazione e i gradi della dignificazione filosofica. I gradi della scienza, la sapienza e la perfezione della epignosi. Palingenesi ed escatologia integrale.
• Il superamento delle “tre morti” e l’accesso ai tre livelli dell’autorità e del potere medico. La perfezione dell’impassibilità, della libertà e della beatitudine. La Salute Divina Integrale.
• La realizzazione della Perfezione, l’Apotheosis, la Henosis, l’Identità Suprema, la Divinizzazione Assoluta.

L’opera filosofica medica nei tre mondi:

  • • Le operazioni nella sfera naturale e sublunare. La disposizione e il comando delle intelligenze inferiori, i genii e i demoni che governano la vita corporea. Le operazioni filosofiche rivolte all’uomo naturale e somatico. La direzione di igiene filosofica, la cura di passioni e vizi dell’anima dovuti  all’associazione  col corpo. Le discipline della temperanza, della forza, della prudenza e della giustizia.
  • • L’igiene psicomorale fondamentale e la risoluzione delle psicopatologie basilari. Le basi dialettiche per la risoluzione degli errori fondamentali.
  • • La costituzione dell’animo tranquillo e beato e la vita buona e giusta.
  • • Le operazioni nella sfera celeste e sovralunare. La disposizione e il comando delle intelligenze superiori, gli angeli  e gli eroi  che governano la vita psichica del mondo e dell’uomo. Le operazioni rivolte all’uomo psichico e celeste. La direzione di igiene filosofica nella disciplina catartica, contemplativa e religiosa.
  • • La cura delle situazioni psichiche e degli stati di coscienza dell’anima separata dal corpo. La disciplina delle virtù catartiche e teoretiche.
  • • La prassi teurgica basilare.  La demonologia, l’eziopatologia demonologica e la demoiatria. L’azione filosofica medica superiore e l’ascesa celeste.
  • • Esercizio della medicina magico-religiosa fondamentale e della taumaturgia elementare.
  • • Le operazioni nella sfera divina e sovracosmica. La disposizione e il comando a partire dagli Dei e operando sul mondo. Le operazioni rivolte all’uomo noetico e divino. La disposizione  delle operazioni arcane e religiose superiori. La prassi teurgica superiore. La taumaturgia superiore e la terapeutica divina. La direzione dell’igiene e dell’iniziazione filosofica nella prassi teoretica superiore e nello sviluppo delle virtù ieratiche, teurgiche ed esemplari. Teologia ieratica, teosofia e theosis. Esercizio della Medicina Divina e disposizione dei poteri maggiori di palingenesi, trasmutazione e mantica profetica. Esercizio del culto ieratico e interiore superiore. L’azione provvidenziale del Sapiente Medico Divino.

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I livelli dell’ascesi filosofica alla Salute

Primo livello – Salute dell’anima e felicità terrena

La scienza e l’arte del primo livello

Lo sviluppo della scienza e dell’arte del primo livello della Scuola riguarda la dimensione sublunare dell’esistenza, la sfera della natura sensibile, l’uomo terreno e la sua perfezione virtuosa. Perciò il discente si applica alla scienza sacra della natura, per ottenere una visione animata e simbolica degli enti naturali.

La scienza sacra della natura e dell’uomo naturale procede da un esame causale e simbolico di questi enti, secondo il metodo filosofico tradizionale, per il quale si studia come operano i principi divini di carattere trascendente attraverso i loro mediatori nell’ambito dei corpi sensibili.

La riassunzione dei fenomeni naturali a partire da una loro visione noumenica e sovrannaturale, consente di ripristinare l’esperienza arcaica della natura, che aveva l’uomo religioso tradizionale.

Ogni vero religioso non si trova mai di fronte ad una natura muta, per esso la corporeità fenomenica è espressione visibile e sensibile di enti incorporei ed intelligibili.

La vivificazione della visione della natura e la ricostituzione di un rapporto essenziale con gli enti elementari è uno degli scopi fondamentali del primo livello della Scuola.

Con la dovuta visione il discente potrà operare nell’Arte con le intelligenze che animano i corpi elementari sublunari, in modo da trattare ciò che è corporeo secondo la sua sostanza psichica e divina. Così egli ripristina la retta relazione di sé con il Primo Fondamento di tutte le cose.

Il recupero del rapporto causale con la natura, quale teofania, ricostituisce il discente nella condizione basilare dell’uomo religioso tradizionale, per il quale in tutto ciò che è fisico traspare ciò che è metafisico. La visione teofanica del mondo e dell’uomo, perciò anche della natura sublunare, permette di approcciare tutto ciò che è filosofico allo stesso tempo come teologico. Con il riassetto religioso dell’anima il discente può trattare teologicamente i corpi e metafisicamente la natura, considerando la scienza naturale, allo stesso tempo, come una scienza spirituale, riunendola in un’unica scienza  sacra.

Nella conoscenza sovrannaturale del dominio naturale sono riuniti inscindibilmente due fini, quello trascendente, religioso-filosofico, e quello immanente, naturale e fenomenico. Due fini che, mantenuti uniti fino al Rinascimento, sono stati distinti dopo la Controriforma, e specialmente nella modernità, costituendo una teologia astratta della Chiesa Cattolica, una filosofia cerebrale di carattere universitario e una scienza fisica contingente della natura e dell’uomo.

Nella Scuola viene dunque recuperata l’unità trascendente di filosofia e scienza, di religione sovrannaturale e vita naturale sensibile.

In questo modo, attraverso la scienza sacra, che ha un carattere analogico e simbolico, l’anima del discente potrà, fin dalla pratica iniziale, sviluppare una virtù anagogica che gli consente di elevarsi ad una visione metafisica  e sacrale della sua persona e della natura, una visione che ha in sé un effetto catartico.

A partire dalla visione spirituale e animata degli enti naturali, sarà possibile comprendere l’uomo nella sua forma psichica e divina, nei suoi principi animatori trascendenti, allo stesso tempo si potranno conoscere anche le virtù degli enti minerali, vegetali e animali e le corrispondenze e le analogie che li legano, con le relative simpatie e antipatie. Queste conoscenze consentono di operare con ogni ente naturale in vista del fine filosofico dell’uomo, per ottenere la prima dignificazione virtuosa dell’animo e per acquisire l’arte medica filosofica propria alla sfera naturale del mondo.

Le applicazioni alla medicina filosofica

Un carattere specifico della Scuola di Filosofia Medica è costituito dalla formazione operativa del filosofo nella cura dell’anima e dell’uomo, ad ogni livello specifico. Perciò, parallelamente alla cura di sé, il discente apprende la Medicina Filosofica, nella Scuola specifica integrata nella S.P.M.P. generale, concentrata sull’uomo somatico, una medicina elementare, umorale, vitale e psichica, che tratta il corpo e la sua igiene in funzione della vita buona e virtuosa, in vista della salute psichica fondamentale, la prvdentia.

L’esercizio di questa medicina è proprio del filosofo medico temperato e prudente, ovvero saggio, essa ha per oggetto gli elementi, la vitalità, i tre regni inferiori della Natura, minerale, vegetale, animale e lo psichismo inferiore. Si esprime nella cura di tutti i mali che affliggono la sfera somatica dell’esistenza e indica l’igiene filosofica salutare adeguata.

Il filosofo medico quindi si occupa di regimi che includono alimenti, digiuni, purificazioni, rivitalizzazioni, esercizi ginnici e respiratori, esercizi psichici e morali, ecc. Ma l’esercizio dell’arte a questo livello non si risolve in questi pochi elementi.

Le applicazioni alla psicologia e alla psicoterapia filosofica

Fra le diverse applicazioni dell’arte medica filosofica il discente apprende le operazioni con le forze vitali e psichiche dell’uomo naturale, per accordarle coi loro principi celesti e divini, così da ordinare le virtù delle cose naturali alla salute filosofica e l’igiene corporale alla sapienza.

Perciò, oltre alla direzione dell’igiene corporea della persona e all’indirizzo delle pratiche catartiche in tal senso, eserciterà la sua arte anche nella direzione dell’igiene e della terapia psichica e morale di tipo filosofico, al fine di condurre l’uomo al primo grado di salute psichica relativa, che ha un carattere naturale.

L’esercizio di questa arte richiede l’apprendimento della Psicologia e della Psicoterapia Filosofica, nella Scuola dedicata, integrata nella S.P.M.P, la quale rende possibile praticare la Psyches Therapeia, a partire da una realizzazione effettiva del primo livello del magistero filosofico medico, per cui l’anima ha veramente raggiunto la prudenza-saggezza e la conoscenza della natura inferiore dell’uomo, secondo la ragione illuminata. Quando il discente ha ricostituito in atto la sua ragione, rendendo presente nella sua anima la Ragione Universale e dunque il Mercurio Cosmico, egli è definito Medico Saggio o Esculapio, presenza della Divina Minerva Medica.

Risultati del primo livello

Il primo livello della Scuola porta l’anima alla realizzazione della prvdentia-ivstitia e dell’impassibilità e della beatitudine-felicità nella vita pratica. Con la prvdentia l’animo razionale riconquista la sua sovranità sulle facoltà irrazionali e sul corpo, così può esercitare liberamente la funzione di guida e comando della persona sensibile e degli enti che si dispiegano nel piano relativo.

Il soggetto prvdens fruisce di un primo stato terreno di salute psichica e felicità, la sua ragione, liberata dal male, dal pathos proveniente dalla soggezione alla vita corporea, in quanto apathes rende possibile all’uomo la vita secondo la sua natura razionale.

La ragione umana è un’espressione individuata della Ragione Universale, il regime filosofico di primo livello consente di ripristinare l’attività immanente della Ragione Universale nella ragione individuale, mediante la conformazione della ragione umana alla Ragione Divina fino all’assimilazione ad Essa.

La disciplina filosofica che consente la realizzazione della prvdentia è centrata sull’autoconoscenza dell’animo razionale, mediante la quale la ragione passa dalla potenza all’atto, rendendo possibile l’integrazione dell’animo e della persona vivente nell’Ordine Cosmico disposto dalla Ragione Universale.

Grazie alla prudenza l’animo viene sanato dal condizionamento prodotto dal corpo e dall’ignoranza di sé, perciò acquisisce la capacità di accordare la persona vivente all’attività della Ragione Universale, per attuare il fine di bene onnicomprensivo che la Minerva, la Provvidenza Divina, ha stabilito.

Quando l’animo del discente raggiunge l’impassibilità ottiene anche la beatitudine terrestre e diviene vir, eroe e buon genio, agatodemone. Avendo completamente sottratto la sua anima alla morte e perciò anche rettificato la sua Hyghieia, il Saggio Medico ha riorientato la sua serpe di vita verso l’alto ricomponendo il caduceo originale. Alla serpe di vita il Saggio Medico ha messo le ali di Mercurio e l’ha resa volatile, così è pronta per l’ascesa celeste, in questo modo egli è anche divenuto ermeneuta di Natura  e ne ha conquistato la Luce, la Luce infusa dai Cieli negli enti corporali.

Il discente che ha raggiunto questo stato di realizzazione, integra in sé la conoscenza causale della sfera naturale, perciò trascende i limiti della scienza igienista umorale e vitalista, della psicologia sensibile e della filosofia umbratile e di ogni altra pseudoscienza fondata sull’oscurità della ragione titanica.

Il dominatore del misto psicofisico elementare può agire su ogni malattia che interessa il corpo, gli umori, la vitalità pneumatica, l’immaginazione astrale e la cogitazione razionale inferiore. Tra gli uomini egli è colui che ha ripristinato l’attualità della Ragione Universale nella sua anima, uno stato analogo a quello dell’umanità originale.

Perciò il Saggio Medico è un “angelo terreno” ed esprime solo parole di verità conformi al Verbo Universale Eterno, attraverso di lui il Cielo si comunica alla Terra e gli uomini fruiscono dell’Essere Vero. Riacquistato il centro terreno del mondo, ristabilito nel cuore, l’animo medico rigenerato può farsi mediatore degli influssi spirituali trascendenti ed attrarli nella natura immanente. Unificato all’Asse del Mondo e all’Intelletto Agente, il saggio è fermo nella presenza divina e la traduce nella sua opera. Mediante la realizzazione della prima salussanctitas, il veicolo di luce del Filosofo è stato liberato dalle costrizioni del corpo salino, perciò il discente ha sottratto la sua anima alla prima morte, quella corporale, e ha ottenuto la prima stabilità ieratica. Saldo oltre la corruzione delle cose mortali può fruire della veglia perenne nell’Ade.

Ordinamento dell’insegnamento del I Livello della Scuola

Il Primo Livello della Scuola di Filosofia Medica è strutturato in quattro anni di insegnamenti dottrinali e operativi, nei quali sono trattati progressivamente tutti gli elementi della prassi filosofica che conduce il discente all’acquisizione della virtù della prvdentia-phronesis.

Ogni anno del Primo Livello presenta un piano di dottrine e di pratiche a partire dall’autoconoscenza per la realizzazione graduale delle virtù della temperanza, della forza e della prudenza-giustizia. Gli insegnamenti specifici di ogni anno sono i seguenti:

1° Anno – L’autoconoscenza dell’anima e i fondamenti della via della salute

  • • La Divina Filosofia e la perfezione della sapienza trasmessa dai Maestri della tradizione. La Verità divina e il Principio di Autorità.
  • • La disposizione del discente di fronte all’insegnamento autorevole. La prospettiva dell’esposizione della Scienza Sacra Tradizionale. Il linguaggio dell’esposizione della Scienza Sacra.
  • • Fondamenti Metafisici della Scienza della Realtà. Dio, il Mondo, l’uomo. L’Ordine Supremo della Realtà Ineffabile. L’ordine Henologico. Principio Supremo / Uno Bene / Uno Diade / Uno Tutto / Enadi. L’Ordine Ontologico. L’Ente o l’Uno che è / Intelletto Divino / Idee eterne. Il Mistero del Velo. Ordine degli Dei Intellegibili.
  • • L’Ordine Cosmologico 1. Demiurgo e Anima del Mondo. Funzione dell’Anima del Mondo. Relazione fra Intelletto e Anima del Mondo. La Materia. La Natura. Il Mondo Sensibile.
  • • L’Ordine Cosmologico 2. Demiurgia, Analogia, Generazione, Mondo. Harmonia Mundi. Sinthema, Simbolo, Icona. Le tappe dell’ordinamento dell’Esistenza Universale. Ordine dei principi divini, angelici e demonici. La visione simbolica e animata del Cosmo e della Natura.
  • • L’Ordine cosmologico 3. Anima e Tempo. Ciclo cosmico Integrale. Metacosmesi.
  • • Gerarchia degli stati dell’Essere e leggi dell’Esistenza Universale. Definizione di Natura e Sovranatura.
  • • Costituzione della sfera della Natura. Elementi macrocosmici e tre principi. La dottrina degli elementi. Le leggi della sfera sublunare. Le intelligenze elementari.
  • • Dell’origine e della natura dell’anima umana. La discesa dell’anima nel corpo e la formazione dell’uomo sensibile vivente. Antropogenesi e costituzione dei veicoli dell’uomo. La struttura spirituale, animica e corporea dell’uomo. Cosmologia e psicofisiologia della persona umana. Intelletto e anima. Le facoltà dell’anima. Relazioni fra i veicoli dell’uomo vivente composto.
  • • Il Sovrannaturale e il naturale nell’uomo. L’Uomo Integrale nella sua pienezza universale. La salute e la perfezione originale dell’uomo. La misura esemplare della salute come criterio della condotta dell’igiene filosofica salutare.
  • • L’uomo, la nascita e lo stato carnale. Lo schema del retto sviluppo animico e intellettivo e la realizzazione della pienezza divina della natura umana. Lo schema degli errori, dei limiti e delle mancanze dello sviluppo animico e intellettivo dell’uomo e le conseguenze psico-morali e spirituali che ne derivano.
  • • L’anima nel suo stato carnale natale. L’anima e le sue relazioni con il corpo. L’anima e le sue relazioni con il cervello.
  • • La soggezione all’ignoranza e alla malignità radicale.
  • • L’anima insipiente e l’uomo in quanto brotos e kakos.
  • • La soggezione alla natura titanica e all’animalità. La vita bestiale. La pena e la sofferenza integrale dell’anima soggetta alla corporeità e alla sensazione.
  • • La condizione dell’uomo comune, lo stato di feritas-bestialitas dovuto all’incoltura della natura umana. L’assenza della salute psichica e della rettitudine morale nell’uomo comune, non filosofo e non religioso. Le condizioni necessarie per il risanamento dell’anima e la disciplina della hvmanitas. La filosofia come cura della malattia dell’anima e come via alla sapienza, vera salute dell’uomo.
  • • Dall’ignoranza radicale e dalla pena  integrale alla completa liberazione dal male.
  • • La via della Divina Filosofia Medica. Natura della Divina Filosofia. L’anima e la necessità della conversione delle sue potenze. La periagoghe e la metanoia.
  • • La costituzione dell’anima come discente. Raggiungere il sapere di non sapere e disporsi a seguire il Dio.
  • • L’anabasi filosofica. Metafisica dello sviluppo dell’anima e della persona umana. Stadi della vita e stadi di realizzazione. Sviluppo retto e sviluppo patologico dell’anima.
  • • Problemi psico-morali dovuti a sviluppo psichico scorretto. La mancanza di educazione filosofico-religiosa e la genesi della psicopatologia. La cura filosofico-religiosa dell’uomo. La scala delle virtù. I gradi di realizzazione dell’humanitas. L’Uomo Universale. Metafisica della dignità dell’uomo.
  • • La vita filosofica fondamentale e la condotta esistenziale ordinata alla salute-sapienza.
  • • La divisione della filosofia medica in igiene filosofica e terapia filosofica. Funzioni generali dell’igiene filosofica.
  • • I principi generali dell’igiene filosofica fondamentale applicata. Igiene filosofica  sovrannaturale e naturale. Lo schema fondamentale delle discipline di igiene filosofica.
  • • La concezione tradizionale della sapienza-salute e della ignoranza-malattia. La condizione dell’anima nello stato incorporato. La soggezione alla natura titanica corruttibile e mortale. L’uomo somatico e carnale, la sua pena e la sua sofferenza.
  • • Il conseguimento delle virtù naturali quale fondamento e sostegno della disciplina morale. Importanza fondamentale della cura filosofica del corpo per la cura filosofica dell’anima. Lo stato di incorporazione dell’anima e l’influsso che il corpo produce su spiriti vitali, facoltà psichiche e comportamento morale. Lo stato della vitalità corporea e i suoi influssi sulla condizione psico-morale della persona. Lo stato umorale e gli influssi sulla condizione psico-morale della persona. La mancanza di igiene filosofica corporale e le alterazioni cerebrali e nervose prodotte da discrasie e miasmi umorali.
  • • Le condizioni igieniche necessarie per perseguire la salute dell’anima. L’igiene filosofica come arte della salute. Forma e struttura dell’anabasi filosofica salutare. Fondamenti di Dottrina Morale. Il Bene, il Bene dell’uomo. Virtù e vizio. Le virtù naturali e le virtù morali. La realizzazione del primo grado relativo di salute, la temperanza del corpo.
  • • La concezione tradizionale del male e della malattia. Cenni allo sviluppo della malattia nelle facoltà razionale e arditiva dell’anima. Cenni allo sviluppo della malattia nella facoltà concupiscibile dell’anima. Cenni allo sviluppo della malattia nella facoltà vegetativa dell’anima. Cause, sviluppi e stadi della devitalizzazione. Cause e sviluppi della malattia umorale e sua unitarietà corporale. La relazione esistente fra devitalizzazione, discrasia, miasma e condizioni psichiche e morali.
  • • Cenni allo sviluppo specifico della malattia umorale. Lo stato prodromico. L’alterazione primaria della fisiologia umorale e le basi degli stati morbosi. Lo stato acuto. La natura benefica della febbre. Le fasi della purificazione. La catarsi. La crisi risolutiva. Lo stato cronico. L’insufficenza della forza vitale e lo sviluppo del reuma/miasma. Modi ed effetti.  Lo stato degenerato. Il cedimento della vis vitalis. Dal miasma al tumore. Il cancro. Senso generale della degenerazione dell’uomo.
  • • La dottrina generale dell’igiene e della terapia filosofica. Descrizione generale dei fattori di recupero nell’igiene filosofica risanante. Il primo grado di risanamento. La temperanza.
  • • La pratica filosofica della purificazione corporea. Sistemi principali e sistemi integrativi. Le pratiche fondamentali. L’azione di purificazione secondo lo stato di impurità. Esame degli stati di recupero della purità.
  • • La pratica filosofica della rivitalizzazione. Sistemi principali ed integrativi di rivitalizzazione. Esame degli stadi di recupero della vitalità. L’azione di rivitalizzazione secondo lo stato di devitalizzazione.
  • • La pratica filosofica della ricostituzione. Sistemi principali e sistemi integrativi per la ricostituzione psico-vitale-umorale della persona. L’azione di ricostituzione secondo il degrado costituzionale.
  • • La stabilizzazione della costituzione e del temperamento. Il ripristino della forma, della isonomia e della simmetria della persona sensibile.
  • • La realizzazione dell’ottima costituzione psico-vitale-umorale. Le basi per la conduzione temperata del corpo in funzione della vita filosofica pratica. Conservazione e perseguimento della forza, della purezza, della bellezza, della longevità secondo fini filosofici virtuosi.
  • • La padronanza del regime filosofico dell’igiene corporale. La temperanza delle facoltà vegetativa e generativa dell’anima e le virtù naturali.
  • • I fattori generali di igiene filosofica che conservano la temperanza corporea e la salute vitale-umorale relativa. Azione generale nelle fasi prodromica e acuta dell’alterazione della vitalità e dello stato umorale. La composizione completa del regime di igiene filosofica per la temperanza corporea. La personalizzazione dei fattori della igiene filosofica secondo la costituzione e il temperamento individuale, in vista della retta disciplina morale.

 

2° Anno. La disciplina morale della Temperanza e la realizzazione della base della salute

Il primo grado relativo di risanamento che il soggetto affronta nella Scuola di Filosofia Medica è costituito dalla realizzazione della temperantia.La temperanza è quella virtù della ragione per la quale il soggetto misura e tempera tutti gli atti della facoltà appetitiva dell’anima e della connessa facoltà vegetativo-generativa, dunque anche gli atti delle funzioni vitali. Grazie alla presenza della temperanza si statuisce l’ordine razionale nella vita appetitiva e corporale, ogni moto irrazionale, e perciò ogni desiderio contrario a natura o a ragione, viene dapprima contenuto, poi rettificato ed infine risolto dalla temperanza.

La temperanza consente al soggetto di subordinare ogni suo desiderio animale alla ragione e alla natura dell’uomo, ciò avviene esercitando il dominio su ogni istinto e distogliendo l’impulso irrazionale dalla ricerca dei piaceri naturali, ma non necessari, e dai piaceri contro natura, e dunque viziosi, in generale dai piaceri sensibili fini a se stessi.

In particolare la temperanza ordina il desiderio alla natura specifica della persona, perciò la disciplina della temperanza non è finalizzata in alcun modo al piacere o al “benessere psico-fisico” dell’individuo carnale, ma ad attuare una vita dell’anima nel corpo secondo ragione e giustizia, una vita che presenta fra i suoi effetti indiretti la conservazione della temperanza umorale e della costituzione vitale del corpo, perciò consente anche lo sviluppo della longevità, della forza fisica, della bellezza corporea, ecc., come conseguenze derivate, ed infine produce una certa aponia, un piacere catastematico onesto, “esente da dolori e pentimenti” [Platone, Timeo, 59d], che deriva dal compiere ciò che è veramente “salutare e giovevole” [Plutarco, Precetti igienici, 26]. Dato che questi ultimi elementi descritti sono “beni relativi” in rapporto a ciò che costituisce il fine della vita, ossia la sapienza divina, devono essere considerati in sé “indifferenti” per la realizzazione autentica della salute.

In tal modo, tutta l’anima è ridotta alla sua natura migliore, accogliendo temperanza, giustizia e saggezza, assume un contegno più dignitoso di quello che il corpo assumerebbe conquistando forza, bellezza e salute. Di tanto, infatti, l’anima supera in dignità il corpo. [1]

La salute dell’anima supera in dignità la “salute” del corpo, e senza la presenza della prima non si può ottenere la seconda, che dipende dalla temperanza.

«Quindi l’uomo assennato vivrà con tutte le sue forze rivolte innanzitutto a onorare le discipline che renderanno tale [temperante] la sua anima, trascurando le altre?».

«È ovvio», rispose.

«Inoltre», dissi, «nell’orientare la sua vita in questa direzione non solo non affiderà il buono stato e l’educazione del corpo al piacere ferino e irrazionale, ma neppure penserà alla salute [relativa] e si preoccuperà di essere forte o sano o bello, se ciò non dovesse contribuire a renderlo anche saggio, anzi, sarà sempre evidente che la sua cura dell’armonia fisica mira a conseguire quella spirituale [intellettuale]»[2].

Senza la temperanza non si può costituire un corpo vigoroso, sano e bello, ma, allo stesso tempo, la cura del corpo non può essere finalizzata a se stessa, ma deve essere orientata alla saggezza-sapienza, perciò, in prima istanza, la via della salute richiede l’accordo del corpo all’anima, affinché il bene della seconda sia compiuto, in quanto migliore e decisamente più dignitoso di quello del corpo.

Dunque il soggetto dedito alla temperanza sceglierà certe condizioni di vita solo se compatibili con il fine ultimo della vita, con il vero e unico bene, al quale tutto il suo essere deve essere ordinato, perciò non invertirà mai l’ordine dei termini, essendo una tale inversione contraria alla realizzazione della sapienza-salute. La sentenza latina “mens sana in corpore sano” [Giovenale, Satire, X, 356] ha validità solo metodologica, ma è relativa e limitata, perché vale solo fino ad un certo stadio della via della sapienza, chi ha raggiunto l’apatheia, e dunque la separazione dell’anima dal corpo, conserva una mens sana anche in un corpo “malsano”, torturato, mutilato, ecc. Pertanto, il perseguimento della vera temperanza è incompatibile con la ricerca del “benessere psico-fisico e sociale”, quel benessere che, secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, costituirebbe la “salute”.

La concezione edonistica radicale della “salute” fatta propria dall’O.M.S. è stata posta al centro del programma mondiale per la diffusione della “salute”, un programma che non tratta minimamente dell’intervento sui vizi della lussuria, della golosità, dell’avarizia, ecc., come invece è necessario fare per raggiungere la temperanza. Al contrario l’O.M.S. e, dunque chi la segue, si prefigge di dare la più ampia estensione alla vita carnale dell’uomo postmoderno, dedito al piacere sensibile in tutte le sue forme, specialmente al piacere contro natura, definendo come scopo primario della vita “il benessere”, ovvero una forma di piacere che rinchiude l’anima nella vita mortale-carnale corruttibile e dunque la condanna al male radicale. In tal modo l’O.M.S. persegue l’ottundimento finale dell’intelligenza metafisica, la negazione completa di ogni genere di sapienza, e quindi l’alienazione totale dell’anima dalla salute, relegandola alla soggezione alla corporeità, all’elemento titanico e alla morte.

Il regime di temperanza volto all’acquisizione della scienza di ciò che è appetibile secondo giustizia e di ciò che non va desiderato perché contro natura o non necessario, richiede un preciso impegno e una conversione pratica di vita, in quanto occorre che la persona passi dalla vita irrazionale, edonistica, viziosa e bestiale, alla vita razionale, virtuosa e propriamente umana. L’esercizio della temperanza consente di rafforzare la ragione e la volontà e di dare avvio alla separazione dell’anima dal corpo e, dunque, alla rimozione di ogni malia o malattia dell’anima che provenga dalla dipendenza da esso. L’effetto benefico dato dalla temperanza è il primo stato relativo di salute dell’anima, ma il soggetto non deve arrestare il suo sviluppo a questo grado intermedio di risanamento, né deve produrre attaccamento ad esso, altrimenti la salute autentica, nella sua completezza, non può essere ottenuta.

Insegnamenti specifici del secondo anno:

  • • La condizione dell’uomo comune, lo stato di feritas-bestialitas dovuto all’incoltura della natura umana. L’assenza della salute psichica e della rettitudine morale nell’uomo comune, non filosofo e non religioso. Le condizioni necessarie per il risanamento dell’anima e la disciplina della hvmanitas. La filosofia come cura della malattia dell’anima e come via alla sapienza, vera salute dell’uomo.
  • • Metafisica e fondamenti della filosofia morale. Definizione della morale e campo di applicazione.  Il Sommo Bene e il Male. Metafisica della Provvidenza e della Giustizia Divina. I livelli del Bene e del Male.
  • • Sulla natura dell’uomo. Bene e male in relazione all’uomo. Livelli del bene e del male in relazione all’uomo.
  • • La perfezione dell’atto secondo l’essenza e l’attuazione del bene. La fruizione del bene e la beatitudine. Livelli di beatitudine. L’attuazione del bene e la felicità. Livelli di felicità.
  • • La divinizzazione e la glorificazione perfetta dell’uomo. La beatitudine e la felicità integrali.
  • • Le opinioni comuni, gli endoxa, sulla felicità. Confutazione delle false dottrine sul bene e sul male. Confutazione degli errori sulla felicità. Vera e falsa felicità.
  • • L’essenza della morale. Che cos’è l’atto morale. La scienza del bene e del male. La valutazione. Il giudizio. La deliberazione. L’atto pratico.
  • • Che cos’è l’animo buono. Che cos’è l’atto morale buono. Difetti dell’atto morale, volontà deviata e condotta  perversa. Il libero arbitrio. Condizioni del libero arbitrio. Libero arbitrio e atto volontario. Libero arbitrio e Volontà Divina. Quando è libero l’uomo.
  • • La dottrina fondamentale relativa a ciò che è in potere dell’animo dell’uomo, a ciò che dipende da noi. Senso della responsabilità morale e della colpa.
  • • Il concetto di officium, concetto di honestum, di iustum,  di dignitas, di decorum decens. Che cosa è bene per l’uomo, che cosa è male per l’uomo.
  • • La dottrina generale della oikeiosis. La oikeiosis animale, la oikeiosis deontologica e la oikeiosis logica. Per quale  atto è giudicato buono o maligno l’uomo. La vita umana secondo natura. La vita contro natura, la soggezione alla natura animale: la bestialitas.
  • • Che cos’è la vita buona, giusta, beata e felice. Livelli della vita buona, giusta, beata e felice. Confutazione dei generi di vita che non conducono all’autentico bene dell’anima. I tre bioi e il bios philosophikos.
  • • La salute originale dell’anima dell’uomo. Condizioni, realtà e status. La sapienza, virtù perfetta dell’anima dell’uomo. La contemplazione divina dell’Essere Vero.
  • • La virtù, natura, modo, grado e fine. Natura e origine del male in relazione all’anima dell’uomo. La radice ontologica e gnoseologica del male.
  • • La genesi dell’ignoranza e costituzione della psiche. Il primo grado di oblio di sé e la soggezione alla malia. Il senso dell’esistenza e la disposizione dell’anima nell’alterità polare. La contemplazione diminuita.
  • • La patologia dell’anima. Dottrina del pathos, passione. Natura, origine, qualità, gradi ed effetti delle passioni. La genesi delle passioni a partire dalla ignoranza e dall’errore del giudizio.
  • • La definizione della salute e della malattia psichica e morale. Le cause biologiche delle malattie psico-morali. Le cause psichiche e morali delle malattie dell’anima. Le cause demoniche delle malattie psico-morali. Le cause spirituali delle malattie psico-morali.
  • • Il vizio, genesi, natura, effetti. La negazione della natura dell’uomo e la deviazione di ogni atto.
  • • La patologia dell’anima soggetta al corpo e alla vita sensibile. L’ignoranza radicale della Realtà, di sé, del bene e del fine dei suoi atti. La perversione viziosa della facoltà della conoscenza, la soggezione all’illusione e la proiezione allucinatoria dell’attività conoscitiva. La presunzione e la patologia del conoscere, la superbia fondamentale. La perversione patologica della volontà. La falsa identità e il falso amor proprio. L’errore dello scambio di sé con il corpo e la costituzione dell’identità carnale titanica di tipo avventizio. La perversione e la patologia della facoltà arditiva: la irascibilità  deviata. La perversione e la patologia della facoltà concupiscibile e la deviazione degli appetiti.
  • • Gli stadi dello sviluppo della malattia psico-morale. La costituzione distintiva dell’anima quale principio di alienazione, caduta e patogenesi psichica. Genesi e stadi della malattia nella facoltà razionale dell’anima. Genesi e stadi della malattia nella facoltà arditiva dell’anima. Genesi e stadi della malattia nella facoltà appetitiva dell’anima. Genesi e stadi della malattia nella facoltà vegetativa dell’anima.
  • • La vita mortale, corruttibile, soggetta ad ogni pena. La malignità e la viziosità radicale dell’anima affetta da duplice ignoranza e superbia. L’uomo diabolico e titanico capovolto rispetto al suo essere proprio. Il ribaltamento della  stella salutis.
  • • I Fondamenti della cura dell’anima, la psyches therapeia: conversione, periagoghemetanoia. La fede in Apollo Medico e nella Tradizione Divina.
  • • L’anima rigetta la superbia fondamentale, rinuncia alla sua presunzione di sapere e giunge a riconoscere la falsità della conoscenza umana naturale.
  • • Il processo che forma la conversione: ironia, elenco, confutazione, catarsi. La coscienza della soggezione all’ignoranza e al vizio: la volontà di “guarire”.
  • • Le due fasi della therapeia filosofica. La praktike e la theoretike. Gli elementi fondamentali della pratica terapeutica filosofica.
  • • L’ascesi corporale. La vita filosofica generale. Gli esercizi filosofici fondamentali, la prassi meditativa e la disciplina del pensiero e del giudizio. La pratica della dialettica e del dialogo soteriologico. La prassi religiosa.
  • • Lo stato di discente. La retta costituzione del rapporto del discepolo con l’autorità spirituale, il maestro filosofo. La comunicazione dell’animo e la pratica del dialogo soteriologico.
  • • La vera aspirazione alla salute-sapienza. Lo schema fondamentale dello sviluppo della pratica morale e gli esercizi fondamentali che rendono efficace la disciplina. L’igiene vitale-umorale superiore funzionale alla disciplina psico-morale. La mancanza di igiene filosofica corporale e le alterazioni cerebrali e nervose prodotte da discrasie  e miasmi umorali che impediscono la disciplina morale.
  • • L’ordine della cura dell’anima. L’autoconoscenza, principi fondamentali. Autoconoscenza e modestia. Natura della virtù della modestia. I gradi della modestia nel principiante.
  • • La modestia, la gravitas, la vigilantia e l’attentio animi. La meditatio in actio. La disciplina della modestia e la cura delle patologie dell’identità e della coscienza.
  • • La falsa identità corporea, l’ego titanico e la soggezione dell’anima alla natura mortale. Il superamento della superbia, dell’opinare vuoto, della vanità, dell’orgoglio e del falso amor proprio.
  • • La soluzione della  hvmilitas, opinare vuoto, falsa svalutazione di sé, timidezza, viltà e pusillanimità. Il retto temere e il dovuto timore razionale di Dio.
  • • La temperantia, natura. La facoltà vegetativa e appetitiva dell’anima. La metafisica del desiderio. La metafisica del piacere e del dolore. La disciplina del desiderio secondo natura nello stato dell’anima associato al corpo.
  • • Intemperanza, incontinenza, continenza e temperanza.
  • • La disciplina generale delle virtù naturali. Cosa sono e come si attuano.
  • • La disciplina generale delle virtù morali. Cosa sono e come si attuano.
  • • L’autoconoscenza e la modestia quali fondamenti della disciplina morale virtuosa. L’esercizio fondamentale della meditazione morale nell’azione per la cura dell’anima nella sua condizione incorporata. Filosofia e cura dell’anima. L’azione di risanamento di primo grado: la temperantia.
  • • Natura e fondamenti della temperanza. La dottrina del piacere e la misura morale del desiderio animale nella dimensione della vita corporale. La cura del vizio della gavlositas e la virtù della sobrietas-frvgalitas. La cura del vizio della lvxvria corporale e le virtù della pvritas e della castitas. La cura del vizio della avaritia e la  virtù della liberalitas. La cura del vizio dell’ira causata dai vizi di lvxvria e aviditas. La mitezza e la lenitas. 
  • • Cenni alla cura della mania.
  • • L’esercizio personale dell’esame di coscienza e della psicostasia, per giungere ad un controllo e ad una direzione precisa dello sviluppo psichico e morale virtuoso.

 

3° Anno – La disciplina morale della forza e la realizzazione della vita buona e felice

Il secondo grado relativo di risanamento è costituito dalla fortia, che si distingue interiormente nella firmitas ed esteriormente nella fortitudo. 

Nella fortia si consegue un secondo e più profondo stato relativo di salute psichica stabile, in quanto la ragione realizza la saldezza incrollabile nella retta opinione relativa al bene e al male morale, ciò comporta la capacità di rispettare ciò che occorre temere e ciò che non bisogna temere, senza lasciarsi fuorviare in nessun caso da persone che sostengono opinioni false o dagli eventi esteriori.

La disposizione della virtù della forza rende possibile un’azione morale retta, fondata sulla retta opinione, a tutto campo. La ragione, stabilita nel retto discernimento di ciò che va temuto e di ciò che non va temuto, supera i due estremi viziosi della superbia e dell’umiltà, e tutti i patemi dell’anima dovuti ad opinioni errate su ciò che è da temere e ciò che non è da temere.

Nella fortia, la volontà impugnata dalla ragione domina la facoltà appetitiva dell’anima, ma anche la facoltà arditiva, perciò viene eliminata da essa ogni malattia, ovvero ogni passione ed ogni vizio, come il condizionamento prodotto dall’errato timore del dolore o della morte, le azioni smisurate fondate sulla temerarietà o sulla timidezza, sulla tracotanza o sulla viltà, sulla paura, sull’iracondia o sull’accidia. Ogni esaltazione, così come ogni afflizione, e ogni altro turbamento della facoltà arditiva, sono sanati dalla fortia, in presenza della quale anche tutto ciò che deriva da paura, ansia, angoscia, afflizione, tristezza, depressione, ecc., svanisce.

Mediante la firmitas si stabiliscono la patientia, la constantia, la perseverantia e, con esse, l’incrollabilità, il dominio dei moti irrazionali interiori, l’inalterabilità di fronte al dolore psichico e fisico e alla morte corporale.

La fortitvdo invece consente di mantenere la quiete dell’animo in ogni evento determinato da agenti esteriori al soggetto, come disgrazie, sfortune, incidenti, ingiurie, calunnie, sconfitte, ingiustizie, ecc.

La disciplina della fortia implica la rimozione dell’attività opinativa falsa e vuota relativa al bene e al fine della vita, inoltre prevede la neutralizzazione completa dell’ascendenza della vita sensibile o irrazionale sull’anima razionale. Il soggetto forte rimane equanime di fronte alle polarità fisiche e psichiche, non prova attrazione o repulsione per gli oggetti dei sensi, supera l’amor proprio e le deviazioni morali che da esso procedono, svolge il suo ufficio-dovere con stabile coerenza.

La completa estrazione della volontà dal dominio irrazionale della concupiscenza, grazie all’ottenimento della forza, permette di fissare un secondo grado relativo di libertà e di signoria della ragione del soggetto, dopo quello ottenuto con la temperanza, così l’anima può rimanere intoccata dalle opinioni false che procedono dall’interno o dall’esterno della sua persona. La purificazione della facoltà arditiva e di quella appetitiva consente l’ottenimento dell’imperturbabilità della ragione di fronte agli accadimenti esteriori ed interiori che hanno relazione con la vita corporale.

Con la fortia viene riacquisito il tonvs della ragione e dell’intera anima, così essa non viene più strappata dalla sua normale attività di egemonia rispetto al corpo. La cura delle passioni e dei moti convulsi dell’anima, la risoluzione delle afflizioni e delle paure che perturbano gli spiriti vitali e gli umori del corpo, consentono inoltre di ottenere una stabilizzazione delle condizioni salutari della costituzione psicosomatica della persona.

 Insegnamenti specifici del terzo anno:

  • • Lo sviluppo superiore della disciplina morale. La facoltà arditiva e la virtù della fortezza. La firmitas e la fortitvdo.
  • • La disciplina profonda della modestia e la cura della superbia e della hvmilitas. La risoluzione di presunzione, orgoglio, vanità, vanagloria, arroganza e temerarietà. La risoluzione di viltà, pusillanimità, miserabilità ed eccessivo timore. La Magnanimità.
  • • La cura del vizio dell’ira causata da superbia, orgoglio e vano amor proprio. La pazienza e la mitezza.
  • • La cura dell’accidia e le virtù dell’alacrità, della perseveranza e della tenacia.
  • • L’esercizio della firmitas nel dolore corporale e suo dominio.
  • • L’esercizio della firmitas nell’afflizione e nel dolore dell’anima e suo dominioLa cura di diversi aspetti della adflictio (afflizione). Il male di vivere, la tristezza, la depressione, l’angoscia e la loro risoluzione. Afflizione e melanconia. La melanconia amorosa. Risoluzione della melanconia e sviluppo della gioia.
  • • L’esercizio della firmitas nei confronti della paura della morte e suo dominioL’esercizio della firmitas nella morte corporale e la ricerca della quiete filosofica dell’animo.
  • • L’esercizio della fortitvdo nelle circostanze esterne ritenute avverse o negative.
  • • L’esercizio della fortitvdo nelle circostanze esterne ritenute avverse o negative prodotte dagli uomini. La fortezza di fronte alle ingiurie, all’ingiustizia e ai diversi soprusi.
  • • L’esercizio della fortitvdo nelle circostanze esterne ritenute avverse o negative prodotte da Fato e Fortuna.
  • • La prima tranquillità dell’animo. Il primo risultato della cura di sé. La prima vera salute dell’anima.

 4° Anno – La disciplina morale della prudenza e la saggezza. Impassibilità, libertà e felicità nella vita pratica terrena

Il terzo grado relativo di risanamento è costituito dalla prvdentia. Grazie alla prvdentia la ragione acquista il pieno possesso della scienza del bene e del male e la completa autonomia nell’azione morale, perciò si libera da tutti gli errori del giudizio relativi al retto fine della vita e alle azioni da compiere per realizzarlo. Il soggetto prudente indirizza interamente e univocamente la sua vita al Bene e dunque alla sapienza-salute, conformando la sua ragione alla Ragione Universale.

Secondo il Maestro Platone la phronesis-prvdentia, ha una valenza metafisica e si confonde con la sophia, conoscenza immutabile e immediata delle cause eterne[3]. Ma il termine phronesis accentua particolarmente l’aspetto attuativo, immanente, della sapienza, aspetto che lo stesso Maestro ateniese individua nella realizzazione della giustizia, ossia nell’ordinamento e nella condotta dell’ente personale e civile secondo la Norma dell’Intelligenza Divina Eterna.

Fu Aristotele a distinguere nettamente la phronesis dalla sophia, egli volle evidenziare la specifica funzione della phronesis quale “saggezza pratica”, che consente di applicare la scienza universale all’azione individuale per l’attuazione del bene morale e civile; la phronesis consente la giusta delibera, relativa all’attuazione del bene da parte dell’uomo. Questa seconda connotazione della phronesis, distinta dalla sophia, la conoscenza metafisica pura, prese il sopravvento nella filosofia ellenistica.

La prvdentia pro-videntia, definisce l’atto della ragione mediante il quale essa “vede prima”, “conosce prima”, causalmente , gli enti, perciò la prvdentia, nella sua accezione più compiuta, è la conoscenza delle cause, delle ragioni essenziali eterne degli enti suscettibili di manifestarsi, prima che essi si attuino nella distinzione esistenziale della successione temporale.

La prvdentia perciò è anche una prognosis, per la quale si conosce in anticipo, e si prevede anzitempo, lo sviluppo della vita di un dato ente, perciò il prvdens conosce preventivamente l’effetto delle azioni che esso compie. Questa conoscenza causale è possibile perché la ragione previdente è stata separata, mediante la disciplina conoscitiva, da tutte le limitazioni dell’individualità corporea, in tal modo l’operazione razionale individuale è stata resa libera e adeguata alla Ragione Universale. In virtù del possesso della prudenza il soggetto cessa ogni forma di opinazione individuale ed esprime unicamente nelle sue affermazioni una scienza oggettiva razionale relativa alla natura degli enti, in particolare possiede la conoscenza della natura dell’uomo e la capacità di attuare senza difetto lo scopo finale della sua esistenza. Nella prvdentia l’attività opinativa, relativa, individuale e contingente, cessa, in quanto ogni processo razionale contingente è sospeso per lasciare spazio all’illuminazione dell’Intelletto Agente. Attraverso la prvdentia, l’umana natura, l’anima immaginale, viene restituita alla condizione originale di beatitudine terrestre e perciò è risanata in modo elementare.

Una volta rimossa la malia che affliggeva la ragione, dovuta all’associazione dell’anima con il corpo, l’anima è liberata da ogni pathos proveniente dalla sensibilità, perciò può essere definita apathes in quanto dispone dell’apatheia, dell’assenza completa di ogni tipo di passione e perciò anche di ogni sofferenza dovuta alla corporeità.

Il principio egemonico dell’anima, separato dal corpo, può essere definito anche sanctvs, termine equivalente al participio passivo di sancire, è sanctvs ciò che è stato sancito, “separato”, sottratto all’umana corporeitàNella religione romano-italiana il verbo sancire vuol dire “separare da, per consegnare a”, l’oggetto o la persona sono sancti in quanto sono separati da un certo dominio naturale e corruttibile, per essere “riservati”, dedicati agli Dei, al Divino. L’animvs razionale che si è separato dalla condizione umana, dalla soggezione all’umidità carnale, si consegna, dopo la sua estrazione, al Dio, all’Intelletto Divino Eterno.

Nella tradizione filosofica medica, l’animo santo, separato dalla natura titanica, raggiunge il primo grado elementare di salvs-sapientia, esso si è “salvato”, per suo proprio merito, dalla corruzione del corpo, elemento oscuro, a causa del quale subiva malia e passione. L’animo santo, l’ego razionale separato dal corpo, conserva perciò lo stato ottenuto anche dopo il termine della vita associata al corpo.

Il primo grado di sanctitas equivale alla realizzazione della salute psichica basilare, che è lo scopo del Primo Livello della Scuola di Filosofia Medica.

Il conseguimento completo della salute psichica della sapienza noetica, che equivale alla salute divina dell’anima, viene raggiunto nel Secondo Livello  della Scuola, quando l’anima si reintegra completamente nel suo principio causale eterno, l’intelletto. Realizzato il termine celeste della salute psichica, attraverso la piena conformazione della ragione all’intelletto, la contemplazione riflessa si risolve nella visione immediata dell’Essere Intelligibile, la quale costituisce l’anima nel suo principio sovrannaturale e nella stabilità eterna della Divinità.

Una volta realizzata la salute psichica basilare, il discente vive secondo la prima illuminazione dell’Intelletto Trascendente e recupera la perfezione dello stato originale terreno, quello stato in cui l’anima non aveva ancora subito la catabasi nel corpo, con la conseguente associazione-immedesimazione ad esso. Perciò il prvdens è sanctvs e sanvs, perché privo di ogni soggezione alla malia corporea, quindi gode della “beatitudine terrestre” primordiale, dalla quale può innalzarsi all’attività  contemplativa riflessa e immaginale, che conduce l’anima alla salute divina e intellettuale. Alla vita teoretica è dedicato il Secondo Livello della Scuola.

Insegnamenti specifici del quarto anno:

  • • Introduzione alla natura e ai fondamenti della prvdentia. La retta ragione delle azioni da compiersi per attuare compiutamente il bene secondo la natura dell’uomo. Prudenza, virtù indispensabile per condurre una vita buona, giusta e felice.
  • • La perfezione della virtù morale, la rettitudine della volontà e il pieno possesso della scienza del bene e del male morale.
  • • L’adeguamento della volontà umana a quella divina, l’esercizio fondamentale della prvdentia-providentia.
  • • L’azione di risanamento di terzo grado: la prvdentia. L’esercizio inerrante del retto giudizio morale e la compiuta attuazione del bene morale.
  • • I tipi della prudenza: individuale, relativa al bene personale; economica, domestica e gentilizia, relativa al bene della propria famiglia o gente; politica, relativa al bene comune e universale, sia del popolo, sia  dell’umanità. Le parti della prudenza relative ai diversi ambiti personali di impiego.
  • • Gli atti impliciti nella prudenza: bene giudicare, bene deliberare, bene comandare. Le virtù implicate nella prudenza: il comando, l’ordine, il consiglio secondo la legge universale e umana. Risoluzione dell’attività contraria a retta ragione: imprudenza, precipitazione, sconsideratezza, incostanza, negligenza.
  • • La prudenza e la giustizia. Introduzione ai fondamenti della virtù della giustizia. Virtù morale e virtù civile. L’azione di risanamento di terzo grado. L’ingiustizia, l’inganno, la frode, il mendacio. L’azione contro la legge universale e la dignità dell’uomo. Le diverse contrarietà e gli abusi dell’imprudenza e dell’ingiustizia. Prudenza, giustizia e pietà religiosa.
  • • La perfezione della virtù morale e la salute dell’anima. Impassibilità e libertà, beatitudine e felicità nella vita pratica.
  • • Il primo grado di tranquillità dell’anima e la invulnerabilità relativa. La felicità terrena e la vita beata.
  • • Il passaggio dalla disciplina morale alla disciplina contemplativa. Le basi dell’elevazione dell’anima nelle scienze celesti.
  • • Avviamento alla disciplina della completa separazione dell’anima dal corpo e dalla natura titanica. La sanctitas, i suoi gradi e la salute divina dell’anima.
  • • La separazione dell’anima dal corpo. La disciplina catartica integrale della sensazione. La virtù catartica e l’anima purgata e separata dal corpo. Lo stato angelico terreno.
  • • La perfezione della impassibilità. Carattere e natura dell’animo impassibile e della perfezione della vita buona e beata nell’azione terrena.

 

Fini e risultati dei partecipanti al Primo Livello della Scuola

Ogni anno del Primo Livello della Scuola di Filosofia Medica è autonomo e completo in se stesso, per cui ciascun partecipante può frequentare anche solo uno o due anni della Scuola. La Direzione comunque consiglia vivamente ai discenti il completamento dell’intero corso di insegnamento del Primo Livello, al fine di raggiungere la completa attuazione della salute fondamentale dell’anima e la vita buona e felice che ne deriva.

I partecipanti ad ogni anno del Primo Livello della Scuola, a loro richiesta, potranno essere esaminati  e, dopo avere superato uno scrutinio, potranno anche essere autorizzati ad operare nell’Associazione Igea, nelle diverse sezioni dell’attività filosofica, oppure, previa autorizzazione ed idoneità, potranno aprire una loro sede  locale della Associazione, affiliata alla sede centrale, dove potranno svolgere un’attività elementare di avviamento alla vita filosofica salutare, come quella che si svolge nella prima sezione di attività dell’Associazione Igea. Il completamento del Primo Livello della Scuola di Filosofia Medica rende possibile, attraverso una formazione precisa, il raggiungimento dello statuto di Direttore Filosofico dello sviluppo psicomorale dell’uomo, una figura che può svolgere la direzione psicagogica delle persone impegnate nelle discipline volte alla realizzazione della salute psico-morale fondamentale, sia all’interno della Scuola, sia verso il pubblico generale.

La Scuola di Filosofia Medica segue fedelmente la plurimillenaria tradizione divina dei Maestri di Sapienza pitagorico-platonici e presentifica nel mondo l’azione provvidenziale dell’Uno-Apollo. Il Direttore Filosofico è perciò una figura apollinea, mediante la quale il discente ha accesso all’autentica salute dell’anima, nel suo primo modo di attuazione. Egli si è formato nello studio e nella pratica, secondo la più completa coerenza di vita, per cui fra il suo essere, le sue parole e la sua azione non esiste differenza o contrasto.

È questo uno degli elementi che caratterizzano i Direttori Filosofici, rispettosi della tradizione divina, consapevoli che ogni sua corruzione reca indefiniti mali agli uomini.

Affinché il Direttore Filosofico sia presenza della Minerva Medica, e della relativa Giustizia, deve aver acquisito una disposizione virtuosa dell’arte filosofica salutare, altrimenti non può dirigere altri uomini alla salute psico-morale, favorendo la loro liberazione dalla sofferenza. Il Direttore Filosofico deve essere mondo e irreprensibile, non deve ricercare una vana ricchezza, ma deve tenere una condotta di vita esemplare rispetto a ciò che insegna, inoltre deve esercitare l’amore filosofico puro e rendere presente nel suo stato la Luce dell’Uno-Bene, in tutti i suoi atti.

***

Secondo Livello. Salute divine dell’anima e beatitudine celeste

La scienza e l’arte del Secondo Livello

Nel secondo livello della Scuola il discente separa completamente l’anima e la ragione dall’azione pratica e perciò anche dalle operazioni compiute nella sfera naturale, così si volge completamente alla vita contemplativa, che permette l’ascesi nelle scienze celesti fino ad ottenere la scienza divina sovrannaturale.

Il passaggio dalla vita pratica alla vita teoretica equivale al passaggio dal regime che porta alla salute naturale al regime che realizza la salute divina. Ciò comporta che, dopo la separazione dell’anima e della sua ragione dalla sfera sensibile, l’anima sia condotta all’ascesa nei cieli delle scienze cosmologiche, fino a raggiungere la pienezza della conoscenza del cosmo e l’assimilazione al Principio della Ragione Universale.

In questo modo l’anima si ristabilisce nel luogo della sua origine divina e si reintegra completamente nel suo principio intellettuale, dal quale è stata determinata, immediatamente al di sotto dell’Intelligenza Divina Ipostatica.

Nel Secondo Livello della Scuola di Filosofia Medica, l’anima raggiunge l’apice della realizzazione individuale, trascende il dominio della sfera celeste-astrale del cosmo e si ristabilisce nell’impassibilità divina, attinge alla sapientia-sophia e fruisce della salute eterna.

Il dominio operativo in cui si esercita l’arte del Secondo Livello della Scuola di Filosofia Medica Tradizionale Integrale attiene alla sfera sovralunare o astrale, al piano superiore dell’Anima del Mondo, che sovrasta e governa la dimensione inferiore della natura sensibile e dei corpi elementari.

Grazie alla conoscenza effettiva ed operativa degli Dei angelici intracosmici, della loro attività fatale e delle loro disposizioni astrali, così come della scienza delle misure matematiche, geometriche e musicali delle sfere astronomiche, che esprimono l’ordine del piano teologico dell’Anima del Mondo, il discente acquista la capacità di operare in questo dominio celeste. Alle conoscenze già descritte il discente  aggiunge anche la conoscenza degli angeli, dei demoni e degli eroi, inoltre conosce l’origine dell’anima umana, i suoi caratteri astrali e la sua mirogenesi in relazione con la metepsicosi e la metacosmesi, perciò accede anche alla conoscenza della escatologia universale e dei diversi stati postmortem.

Facendosi uomo celeste, il discente acquista la capacità di operare con i numeri, le immagini e i simboli angelici e astrali, inoltre acquisisce la capacità di ingiungere il comando ai demoni sublunari e di invocare con efficacia gli angeli celesti, così può compiere riti e atti di religione che si sviluppano sul piano mediatore della Luce Divina Essenziale.

Raggiunto l’apice celeste e la divina dignità, l’animo del discente ottiene la sapientia-sophia, varcata la porta del cielo  raggiunge la stabilità ontologica incorruttibile e trascende la seconda morte, questa è la dimensione della teomorfosi, la fruizione della vita olimpica eterna, stante oltre ogni divenire. Nel possesso dell’imperturbabilità divina, il Sapiente Medico si costituisce come un Dio, pervenuto alla completa ignificazione della sua anima e del suo corpo, egli si è stabilito nella gloria empirea purpurea. Il discente prima ha estratto l’anima dal corpo, per farla consistere nell’intelletto, poi ha elevato l’anima all’intelletto, risolvendola in esso, così gli ha dato un corpo sulfureo incorruttibile, che trasforma anche il sangue e la carne, conferendo ad essi la purezza, la vita e la incorruttibilità. Con il completamento della palingenesi individuale si raggiunge il magistero filosofico medico di secondo grado.

Il Sapiente Divino dispone di una natura medica autorevole, perciò opera mediante diversi poteri divini anche in modo taumaturgico, inoltre produce specifici effetti soteriologici ed iniziatici nelle anime che ad esso si rivolgono.

La direzione filosofica del sapiente si svolge in tutto l’arco dell’ascesa celeste e tratta l’uomo nel suo accesso all’Olimpo, in tutti gli aspetti necessari alla sua realizzazione.

Ordinamento dell’insegnamento del 2° Livello della Scuola

Il Secondo Livello della Scuola di Filosofia Medica è strutturato in due anni di insegnamenti dottrinali e operativi, nei quali sono tratti progressivamente tutti gli elementi della prassi filosofica che conduce il discente all’acquisizione della virtù della sapientia-sophia. Gli insegnamenti specifici di ogni anno sono i seguenti:

I Anno. L’anima santa e l’accesso alla contemplazione celeste

Insegnamenti specifici del I anno:

  • – La perfezione psichica fondamentale e l’accesso alla theoretike. La preparazione alla contemplazione e alla vita contemplativa.
  • -Approfondimento della natura delle facoltà conoscitive e della psicologia. Sensi esterni e sensazione. Il senso interno . Immaginazione, memoria, coscienza sensibile.
  • – La coscienza razionale, morale, logica, speculativa. Immaterialità della conoscenza razionale. Opinione, ragione, intellezione.
  • – La coscienza razionale separata e la contemplazione psichica. Astrazione dell’anima dall’apparecchio cerebrale, dal corpo e dalla sensazione esteriore ed interiore.
  • L’oggetto immediato della ragione separata. L’applicazione della ragione separata all’oggetto. La meditazione astratta.
  • L’autocoscienza negli stadi della conoscenza razionale superiore. Stadi di coscienza superiori e gradi di accesso alle  scienze cosmologiche celesti.
  • -Metafisica della contemplazione-theoria. La contemplazione divina essenziale. La contemplazione dianoetica e la contemplazione noetica.
  • – L’autocontemplazione di Dio in quanto Ente e Persona. La contemplazione intellettuale e il mondo intelligibile, il kosmos noetos. La contemplazione razionale e il mondo razionale.
  • – La visione immediata dell’essenza dell’ente in Dio. La visione trasparente dell’essenza divina attraverso l’intellezione delle forme razionali. La visione formale delle essenze nella ragione.
  • – La disciplina contemplativa e il bios theoretikos. Ricondurre l’anima –psyche al suo centro, il cuore. La sede essenziale del nous-intelletto: il cuore. Relazione del nous con la colonna vertebrale, la testa e la fronte.
  • – La relazione fra nous-intelletto, psyche-anima e pneuma-soffio vitale e respiratorio. La relazione fra anima e sangue.
  • – La disciplina di astrazione e ritrazione dai sensi: l’introversione delle facoltà. Il sostegno degli esercizi respiratori e il raccoglimento del pneuma nel diaframma.
  • -La purificazione pitagorico-platonica. Il distacco dai contenuti sensibili e la concentrazione della ragione sull’oggetto puramente intelligibile. Il raccoglimento centrale dell’attività razionale separata da ogni relazione con la corporeità. Controllo del respiro e delle facoltà razionali. L’isolamento, il silenzio, l’immobilità interiore.

II anno. L’ascesi nelle virtù contemplative e l’accesso alla beatitudine celeste

Insegnamenti specifici del 2° Anno:

  • – L’ascesa contemplativa della ragione epistemica all’intelletto. La progressiva semplificazione dell’attività discorsiva rivolta all’oggetto intelligibile, necessario ed eterno.
  • – La dialettica catartica ed anagogica. Il metodo dialettico e le scienze celesti. La contemplazione naturale,physike theoria.
  • – La visione delle ragioni ideali degli esseri terrestri, celesti e divini. La visione divina secondo l’anima nelle ragioni seminali. L’intelligenza della manifestazione simbolica di Dio.
  • – La visione delle intelligenze angeliche celesti e delle intelligenze demoniche terrestri. La visione analogica perfetta di ciò che è al di là dell’analogia.
  • – L’accesso alla luce del cuore e lo sviluppo dell’esperienza della Luce Divina quale fondamento dell’essere dell’anima.
  • – L’assunzione del veicolo sottile e luminoso dell’anima. La conoscenza separata dal corpo e il veicolo di ascesa dell’anima nei cieli delle scienze cosmiche. I gradi della beatitudine psichica.
  • – I sette cieli della gloria immanente. Lo sviluppo completo del veicolo di luce, astroeides. Virtù contemplative e poteri psichici.
  • – Il termine dell’ascesi contemplativa psichica. La visione diretta delle essenze divine, oltre l’immagine, l’analogia e la ragione. L’intellezione  sovrapsichica, la noesis, la sophia e la hyghieia-salvs. Lo stato estatico dell’anima e laenstasis nel nous. Il primo accesso alla gloria trascendente. La sospensione del respiro mortale. Il veicolo di fuoco dell’anima, augoeides. La beatitudine intelligibile eterna. Superamento della coscienza psichica, dell’autocoscienza riflessiva e del pensiero discorsivo.
  • – Cenni di escatologia superiore. L’anima e le condizioni della morte. La condizione dell’anima nel post-mortem a seconda della realizzazione compiuta nello stato associato al corpo.
  • – Le stazioni infernali, le stazioni celesti. Le stazioni sovracelesti e la stazione suprema. Palingenesi  universale e reintegrazione delle anime.

***

Terzo Livello. La divinizzazione e la glorificazione dell’anima

La scienza e l’arte del Terzo Livello

Il Terzo e il Quarto Livello della Scuola di Filosofia Medica Tradizionale Integrale si sviluppano in una dimensione puramente metafisica, universale e divina, prima vengono realizzati tutti gli stati sovraindividuali del dominio ontologico, poi si passa alla realizzazione degli stati sovraessenziali dell’Essere, dispiegati nel dominio henologico fino a svelare l’Identità Suprema della Realtà Assoluta.

Il Terzo Livello della Scuola di Filosofia Medica comporta l’attuazione della completa trascendenza dell’individuazione, perciò tratta della separazione compiuta dell’intelletto dall’anima e dell’identificazione attiva dell’intelletto individuale all’Intelletto Ipostatico Eterno, fino al raggiungimento dell’identità con l’Essere Intelligibile Principiale.

Il discente che realizza la divinizzazione essenziale integrale, e dunque l’identità con l’Essere Intelligibile, diventa Sapientissimvs, oltreché Potentissimvs, perciò domina sui tre mondi, ontologico, cosmologico e psicologico, inoltre, in quanto, isotheos, è identico al Padre degli Dei, perciò può agire nel piano degli Dei causali e del Principio Demiurgico del cosmo.

Il piano in cui opera il praticante del Terzo Livello della Scuola è propriamente il piano divino degli Dei Olimpici sovracosmici, perciò il discente si fa vero theurgos e attinge alle virtù teurgiche e ieratiche. Egli pratica la divina theurgheia, la teurgia, la “operazione divina” che procede direttamente dall’atto del Dio, perciò la ieratike pragmateia si può intendere come operazione, come azione sul Dio o come operazione, azione dal Dio. Nella sua ascesa sovraceleste il teurgo si identifica agli Dei Olimpici e dagli Dei agisce, perciò il suo agire è ad un tempo dal Dio, perché al Dio si è identificato per ottenere la sua autorità e la sua potestà, e sul Dio, in quanto agisce anche su Dei inferiori al Dio a cui si è identificato, con la sua virtù superiore. Perciò il theurgos non è solo un semplice theologos, ma è specialmente theosophos, perciò opera cose divine a partire da uno stato divino.

In quanto dispiegato nel piano divino delle cause eterne determinate, si può dire che il Terzo Livello della Scuola consente di operare nella sfera delle stelle fisse, secondo il rapporto di analogia che esiste fra gli Dei Olimpici e la loro “luce” fissata nella volta celeste.

Nel mondo intelligibile puro degli Dei, ogni sviluppo della scienza ha un carattere arcano e riguarda la Divinità nel suo aspetto determinato e personale. Al termine del Terzo Livello si raggiunge quindi la conoscenza religiosa fondamentale propria del Padre degli Dei, si comprende essenzialmente la sua Provvidenza, la sua Opera, la sua Giustizia, così come si accede ai Misteri della sua Essenza.

La Scienza  Divina consente altresì di conoscere gli Dei nella loro natura, i loro nomi, le loro virtù, i loro sintemi arcani, ecc. Con le conoscenze descritte il praticante ottiene anche i poteri divini maggiori e con la realizzazione della identità col Padre degli Dei assume le sue virtù paradigmatiche. Con questa realizzazione il Sapientissimvs assume il comando, l’Imperivm sugli Dei, gli angeli e i demoni, perciò può agire sovranamente nella triplice manifestazione universale, che egli assume attivamente dalla perfezione della Gloria Divina e dallo stato di Uomo Universale. La completezza  della Divina Sapienza, oltreché della Scienza Cosmica, sono dunque in possesso del discente che ha completato la prassi prevista dal Terzo Livello della Scuola, perciò egli domina tutta la religione e possiede inoltre la profezia eterna e la taumaturgia integrale.

Insegnamenti specifici del Terzo Livello:

  • – Il termine dell’ascesi contemplativa psichica.
  • La visione diretta delle essenze divine, oltre l’immagine, l’analogia e la ragione.
  • L’intellezione  sovrapsichica, la noesis, la sophia e la hyghieia-salvs.
  • Lo stato estatico dell’anima e laenstasis nel nous.
  • Il primo accesso alla gloria trascendente.
  • La sospensione del respiro mortale.
  • Il veicolo di fuoco dell’anima, augoeides.
  • La beatitudine intelligibile eterna.
  • Superamento della coscienza psichica, dell’autocoscienza riflessiva e del pensiero discorsivo.
  • – Il principio della contemplazione divina, thea theoria. La visione degli Iddii nel loro essere eterno e sintematico. L’identificazione del contemplante col contemplato.
  • – L’accesso alla Divina Scienza di Dio , theologia, e alla theosophia. La divina arte operativa sacerdotale, teurgheia.
  • Virtù ieratiche e poteri spirituali e taumaturgici. L’esercizio completo della teurgia divina.
  • L’accesso al Pleroma Empireo, il veicolo igneo dell’anima e il corpo di gloria.
  • L’accesso alla divina palingenesi, la perfezione della salute. L’uomo divino stellato,
  • La gnosi del nous, l’accesso alla preghiera intellettiva pura e al comando ieratico e rituale.
  • Il sapiente e la preghiera filosofica divina.
  • L’enthousiasmos e l’ispirazione divina.

 

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Quarto Livello. Apoteosi e identità suprema

La scienza e l’arte del Quarto Livello

Nel Quarto livello della Scuola di Filosofia Medica Integrale si ottiene la Perfezione Assoluta della Divinizzazione, l’Identità Suprema completamente ineffabile.

L’Opera Perfetta si sviluppa nel dominio henologico sovraessenziale perciò trascende ogni idea e forma, ogni nome e ogni virtù. Raggiunto il Silenzio del Sovraente, il Perfetto trascende anche questa stazione nel metasilenzio della Realtà assolutamente ineffabile.

La Perfezione Integrale dell’ascesi filosofica è costituita dall’Aplosis Totale, dalla Henosis senza alcuna relazione, dall’Identità Apollinea Suprema, Unità Assolutamente Incondizionata. Raggiunta l’apotheosis senza residuo di alterità, l’adeptato epignostico è conseguito, la Perfezione del Magistero, il possesso del Mistero Supremo, la Regalità Assoluta e il Sacerdozio Integrale ne conseguono.

Insegnamenti specifici del Quarto Livello:

  • – Gli stati superiori della realizzazione intellettiva e metaintellettiva.
  • – L’assimilazione dell’intelletto dell’uomo all’Intelletto Divino Ipostatico.
  • – L’identità con l’Essere Intelligibile attraverso il vertice dell’intellezione e la perfezione della contemplazione essenziale.
  • – La sovracontemplazione dell’Uno, la Henosis e l’Identità Suprema. Lo svelamento dell’Identità Suprema nella trascendenza dell’intelletto.
  • – Estinzione del nous e svelamento dell’Essere  Supremo.
  • – La soluzione di ogni conoscenza modale, formale ed essenziale ed accesso alla inconoscenza del Dio Supremo.
  • – Il Dio Supremo è oltre alla conoscenza e all’inconoscenza.
  • – La contemplazione infinita sovrasilente.
  • – La perfezione della enstasi e l’entusiasmo assoluto.
  • – Al di là di ignoranza e conoscenza.
  • – Al di là del Male e del Bene.
  • – La perfezione della realizzazione metafisica integrale e la Salute Suprema.


[1] Platone, Repubblica, 591b.

[2] Platone, Repubblica, 591c.

[3] Fedone, 79d.