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La figura del Filosofo Tradizionale Integrale
Secondo la concezione tradizionale del Filosofo, del quale Pitagora, il Maestro Divino, fu esemplare perfetto, in un’unica persona sono riuniti il sacerdote e il sapiente, il politico e il taumaturgo, il teurgo e il medico, il mantico profeta e il matematico.
La Scuola di Filosofia Medica Integrale si propone di conservare la figura unitaria e completa del filosofo tradizionale, come avvenne nell’antichità, almeno in buona parte, fino ad Aristotele. La forma integrale del Filosofo fu ripresa nella tarda antichità dai pitagorico-platonici e poi da Giamblico fino a Proclo.
La Scuola prevede una formazione completa nell’Arte filosofico-medica, costituita da una dignificazione interna dell’anima dell’uomo, parallela allo sviluppo di un’attività filosofico-medica esterna.
Ad ogni stato interiore raggiunto con la disciplina corrisponde un grado operativo dell’Arte medico-ieratica apollinea, perciò, conseguita una data virtù, il praticante può esercitare l’egemonia nel piano in cui la virtù si dispiega. Quando il filosofo raggiunge un dato grado di conoscenza, può dunque esercitare il potere che da essa procede in ordine ad un dato grado dell’esistenza.